Prima vera esperienza teatrale al Teatro Verdi di Pisa.
Quella sera usciva un’opera “alla scoperta di Cristoforo Colombo”, recitata dagli artisti de “Il Gabbiano Associazione Culturale” di San Giuliano Terme ed io e le mie corsiste pisane, dietro le quinte, avevamo una scaletta variegata di attori da truccare.
Il trucco teatrale non dev’essere perfetto, i visi però dovranno essere ben visibili dalla platea: le rughe più evidenti, gli occhi più grandi, gli zigomi marcati, le labbra belle vistose.
Qui entrano in gioco i prodotti grassi altamente coprenti, colori ad olio e tanta, tantissima cipria. Gli attori muovendosi e stando sotto a costumi importanti e riflettori, sudano tantissimo perciò necessitano di un make-up che stia ben fermo e il più asciutto possibile.
Quando si sta dietro un backstage s’impara a fare quello che non si sapeva tanto fare, a gestire al meglio il proprio tempo, a velocizzarsi e ad allenare la mano visto che gli attori arrivano uno dopo l’altro.
La parte migliore arriva quando ti chiedono di improvvisare, lì hai carta bianca e in base al contesto scegli tu come truccare. Se presentano dei bozzetti o face charts da riprodurre, bisogna attenersi perfettamente a quello che vi è su di essi riportato, niente di più, niente di meno.
Per me il Teatro rimane il luogo di comunicazione emotiva – vissuta in tempo reale – più affascinante della storia dello spettacolo.